Genova: il Museo di Palazzo Reale e le Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola adottano Museum. Benvenuti in comWork!
Chiusure forzate, trasformazione digitale, nuovi mezzi e strumenti: gli ultimi anni per molti musei sono stati l’inizio della rivoluzione. Tra loro, anche il Museo di Palazzo Reale e le Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola. In questa breve intervista raccontano le loro riflessioni e i motivi che li hanno spinti ad adottare la piattaforma di comWork.
– I musei negli ultimi due anni si sono trovati davanti alla necessità, che è anche una grande opportunità, di affrontare la trasformazione digitale e l’utilizzo dei canali digitali per le relazioni con un pubblico impossibilitato – per ragioni universalmente note – a vivere i luoghi della cultura “in presenza”. Quali riflessioni questa situazione ha provocato per il Palazzo Reale di Genova?
Come molte altre istituzioni culturali anche noi abbiamo dovuto fronteggiare un’emergenza inattesa e inimmaginabile che ci ha costretti a chiudere il Museo per lungo tempo. Certamente i social, il sito web, più in generale l’approccio digitale ci ha aiutato enormemente a non interrompere il dialogo con i nostri pubblici, ci ha stimolato a cercare nuovi strumenti e nuove strategie comunicative facendoci però anche scontrare contro i nostri limiti, di competenze, di strumenti, di abilità specifiche.
– E rispetto a questo quali decisioni avete preso?
Avevamo già in animo di mettere mano al sito web del Museo di Palazzo Reale e a quello delle Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola e così abbiamo approfittato del periodo per strutturare un rinnovamento profondo, coinvolgendo anche coMwork, soprattutto per la forte necessità di rendere fruibile, consultabile e agevole il nostro ricco patrimonio. Ci siamo resi conto che le nostre interfacce erano ormai datate e necessitavano di una revisione che le rendesse non solo più accattivanti e funzionali, ma soprattutto meglio capaci di rispondere alle nuove esigenze che la pandemia e le sue infinite limitazioni hanno fatto emergere.
– Quali motivi hanno portato alla decisione di rivolgersi a coMwork per adottare la piattaforma Museum di gestione delle collezioni?
Conoscevamo coMwork ormai da anni per i lavori svolti presso altre realtà museali e perché avevamo avuto modo di conoscerli personalmente in occasione di una partecipazione a un bando di finanziamento per la catalogazione del Fondo della Real Casa di Palazzo Reale. La piattaforma rispondeva perfettamente a quanto noi volevamo realizzare, mettere in rete il nostro materiale di archivio sia per la ricerca online sia per la conservazione perché in questo modo i documenti non sarebbero stati più consultati fisicamente. In quella occasione non fu poi possibile iniziare la collaborazione perché il progetto non ricevette il finanziamento richiesto. Con la partecipazione al Bando Switch della Compagnia di San Paolo li abbiamo contattati per un progetto che vedrà la digitalizzazione non solo dei documenti di archivio ma anche delle opere conservate nel percorso museale e nei depositi. Inoltre in questi anni di intervallo tra i due progetti abbiamo avuto modo di verificare quanto la piattaforma sia stata sviluppata e integrata con funzioni aggiuntive che ci consentiranno di sfruttarne al meglio le potenzialità sia per la valorizzazione sia per la conseguente conservazione del nostro patrimonio.
– Quali sono a vostro avviso i vantaggi che la piattaforma di comWork porta?
L’attivazione della piattaforma in cloud e open source Museum di Comwork permetterà di pubblicare online l’intero catalogo scientifico del museo, consentendone così una vasta consultazione, utile tanto agli studiosi e agli addetti ai lavori, quanto a un pubblico generico, dalle esigenze varie. Sarà inoltre possibile gestire online le richieste di immagini e le relative autorizzazioni alla concessione alla loro pubblicazione. Il sistema di archiviazione delle immagini e dei documenti relativi a ogni singola opera (prestiti, concessione immagini, interventi di restauro) consentirà una consultazione più rapida delle informazioni e una modalità di aggiornamento continua e costante.
– Quali attività di gestione dei dati ha comportato e comporta questa decisione?
La maggior parte delle opere conservate nel Palazzo Reale di Genova sono state oggetto di catalogazione e quindi sono consultabili sul portale del Catalogo generale dei Beni Culturali del Ministero della cultura. Altre opere invece sono state registrate manualmente in un proprio database. La collaborazione con Comwork ha permesso di riunire i dati archiviati in sistemi differenti rendendo così possibile in un futuro la consultazione completa del patrimonio conservato presso il nostro Istituto.
– Recentemente è stato annunciato che Palazzo Reale di Genova è tra i beneficiari del “Bando SWITCH_Strategie e Strumenti per la Digital Transformation nella Cultura” della Compagnia di San Paolo (insieme ad altri importantissimi Musei). Cosa significa questo per voi? Si integra in qualche modo con l’adozione della piattaforma Museum di coMwork?
Abbiamo partecipato al Bando SWITCH_Strategie e Strumenti per la Digital Transformation nella Cultura con grande entusiasmo, scrivendo il nostro progetto nel periodo del più duro lockdown e stenderlo ci ha molto aiutato a riflettere e a mettere a fuoco le nostre necessità, le nostre mancanze e i nostri obiettivi, su tutti quello di creare, grazie al modello HBIM (Historical Building Information Modelling), un organico ecosistema che raccolga informazioni multidisciplinari per una consultazione fluida e chiara di tutti i processi storici del patrimonio del museo sia per rispondere ai bisogni di conservazione e di manutenzione sia per una sua migliore divulgazione e promozione in attività divulgativa e didattica.